TINA O MARIA RIFLESSI DI UNA VITA. UN GRAPHIC NOVEL DI IVO MILAZZO SU TINA MODOTTI.

di Nicola Ruffo

Il fumettista Ivo Milazzo è costantemente riconosciuto quale ideatore grafico di Ken Parker, il personaggio creato nel 1974 da Giancarlo Berardi. I due autori formano un binomio entrato nella leggenda, nonostante il loro sodalizio artistico sia terminato da anni.

Lasciata la Sergio Bonelli Editore – e quindi conclusa l’esperienza della produzione fumettistica seriale – Ivo ha dato vita a diversi progetti indipendenti.

L’ultimo in ordine di arrivo, Tina o Maria. Riflessi di una vita, è il graphic novel sulla vita di Tina Modotti. In questo lavoro, il disegnatore si cimenta anche nel ruolo di scrittore del soggetto e sceneggiatore.

Donna bellissima, Tina è oggi universalmente considerata come una delle fotografe più rappresentative della prima metà del XX secolo, oltre che una delle militanti comuniste più impegnate.

Nata a Udine nel 1896 da una modesta famiglia operaia di ispirazione socialista, emigrò ancor giovane in America, acquisendo celebrità prima come attrice in film muti, e in seguito come fotografa. Ebbe modo di conoscere i più importanti esponenti della cultura e dell’intellighenzia.

In Messico, dove emigrò agli inizi degli anni Venti, divenne militante comunista e femminista. Fu amica (e forse anche amante) di Frida Kahlo.

La sua esistenza fu turbolenta, piena di odissee, lotte e delusioni, progetti e lacrime, e una vita sentimentale travagliata.

Morirà in circostanze poco chiare nel 1942 a Città del Messico. Qualcuno vociferò di omicidio.

A rendere davvero prezioso il racconto di Ivo è la particolare prospettiva esistenziale che sceglie per narrare il suo personaggio. A lui non interessa una pedissequa riproduzione della biografia di Tina – sulla quale peraltro vi sono pochi elementi certi. Ancor meno è animato dal volerne esaltare l’attivismo politico, come spesso fu fatto in passato tra retorica e mistificazione.

L’autore vuole tentare un’impresa più difficile ma significativa: cogliere l’aspetto intimo di Tina, quello più squisitamente umano, con le sue fragilità, insicurezze, sogni e paure, lontano dagli stereotipi che finora hanno accompagnato le descrizioni sulla figura di questa donna singolare.

Tina non è una pasionaria, né una capopopolo o una leader ideologizzata. E nemmeno una improbabile 007 al soldo di Stalin come si sospettò a lungo.

È prima di tutto desiderosa di conoscenza e amore. Vuole mettere in luce la sofferenza del popolo messicano, le cui condizioni della povera gente le ricordano quelle della sua famiglia d’origine.

Tina non imbriglia il proprio destino con indomito coraggio; al contrario, è spesso travolta dagli eventi, e non può che lottare per adeguarvisi.

L’intreccio narrativo del graphic novel è complesso e interessante; vi troviamo tre piani cronologici tra loro interconnessi. Il primo, che parte dalla fine della vicenda, con la morte misteriosa di Tina, funge da presente. C’è poi il lungo flash back sulla vita della protagonista, dalla sua infanzia all’adultità. Infine assistiamo a una sorta di ucronia, un tempo-non tempo dove Tina interloquisce con un enigmatico personaggio la cui identità scopriamo solo alla fine. È il momento del dialogo interiore, quello troppo spesso messo a tacere da lei o dagli altri.

I disegni di Ivo, infine, non tradiscono mai. Il suo tratto, vibrante, espressivo, caldo, essenziale ma non riduttivo, unito ai favolosi acquerelli, cattura lettrici e lettori avvinghiandone lo sguardo in ogni vignetta.

Il nuovo percorso artistico di Ivo (sovente in qualità di coautore) pare instradarsi sul recupero alla memoria di personaggi storici più o meno marginali, dimenticati, trascurati, oppure famosi, tramite la narrazione per immagini in soggetti a volte realistici, a volte romanzati. In passato abbiamo visto i suoi graphic novel su: Fabrizio De Andrè (Uomo Faber); lord Robert Baden-Powell, il fondatore del movimento degli scout (Impeesa); il discusso Giovanni Battista Bugatti noto come “Mastro Titta”, il boia di Roma (Il boia rosso).

Quest’ultima fatica sulla biografia di Tina Modotti raggiunge vertici di lirismo notevoli, qualificandosi come una delle opere più belle e di spessore del disegnatore ligure.

Una nota finale: va ammirata la bravura di Ivo nel riprodurre il sorriso dolce e malinconico sul viso cadaverico di Tina, che divenne celebre come quello della Gioconda.

Titolo: TINA O MARIA – RIFLESSI DI UNA VITA

Autore: Ivo Milazzo (soggetto, sceneggiatura, disegni e acquerelli)

Collaborazione ai testi: Anna Rita Graziano Peretti Cucchi.

Prefazione di Antonio Ricci

Edizioni NPE – 2020