“O CAPITANO! MIO CAPITANO!” RECENSIONE DI “EMILIO SALGARI. SCRITTORE DI AVVENTURE”

di Nicola Ruffo

 

Scomodare la celebre poesia di Walt Whitman per parlare di Emilio Salgari non è inopportuno: è doveroso!

Il papà di Sandokan, del Corsaro Nero, e di molte altre figure romanzesche dell’epica avventurosa merita questo e ben altro. I suoi libri hanno segnato in profondità intere generazioni plasmandone l’immaginario e alimentandone la voglia di esotico.

Il desiderio di conoscere ed esplorare il mondo, le terre, i mari e gli oceani, ancora ignoti agli italiani dopo la nascita della nazione, si realizza per mezzo dei romanzi salgariani”.

Solare, a tratti istrionico e al contempo introverso, geniale e mai elitario, schietto e nondimeno millantatore, enciclopedico ma non saccente, snobbato dalla “cultura alta” della sua epoca (e pure della nostra) ma amatissimo dal vasto pubblico, Salgari (1862-1911) è stato per lungo tempo vittima di uno stigma, quello di essere scrittore per ragazzi. Tutt’altro!

L’autore veronese non ha mai pensato di rivolgersi a una fascia giovanile. Sui suoi vascelli colmi di pirati sono saliti tutti, fanciulli e adulti, femmine e maschi, ginnasiali e tecnici, conservatori, monarchici e socialisti.

Le prove letterarie di Emilio Salgari appartengono alla memoria e alla storia degli italiani, dei quali in ambito romanzesco ha testimoniato le pulsioni, gli interessi e le mode del tempo”.

Nel corso degli anni sono stati tanti gli scritti su di lui, tra articoli, saggi e biografie.

Mancava però un’opera esaustiva – per quanto possa esserlo – sul Capitano.

Per un’impresa simile ci voleva il professor Claudio Gallo, unanimemente riconosciuto come l’attuale massimo esperto in materia salgariana, assieme all’amico d’arrembaggio Giuseppe Bonomi, a colmare il vuoto. Il loro lungo parto è un poderoso volume di oltre settecento pagine, risultato di un lavoro accuratissimo di ricerca e documentazione superbe.

I due passano al setaccio ogni carteggio, dai foglietti improvvisati ai contratti con gli editori, dalle lettere alle bozze dei romanzi, dagli articoli di giornale (Salgari collaborò con alcuni quotidiani) ai quaderni personali in un’analisi scrupolosissima. Catalogano aneddoti, testimonianze, curiosità, leggende. Sviscerano ogni aspetto dell’uomo Salgari: la sua formazione scolastica, la passione per lo sport, l’ambizione per il viaggio marinaresco (ci teneva assai a esser riconosciuto quale capitano marittimo di gran cabotaggio), l’amore per il melodramma, il duello a Verona, la sofferenza per la moglie Ida, ricoverata in manicomio, il risentimento verso gli editori che lo avrebbero sfruttato arricchendosi sulle sue spalle. Fino a quell’esito finale, macabro quanto triste, nel quale si toglie la vita in modo orribile.

La loro fatica è una ricostruzione dettagliata e minuziosa della biografia, nonostante certi passaggi rimangano tuttora avvolti nel mistero: che cosa fece Salgari nel periodo tra il 1881 e il 1882? Davvero navigò in terre lontane, come l’India e l’Africa (come egli lasciò sempre intendere senza mai però confermare)? O il suo periplo fu più modesto, limitandosi al mare nostrano (e forse neanche a quello)? Informazioni al riguardo non ne sono mai emerse, finora.

Gallo e Bonomi studiano Salgari da una vita, lo amano visceralmente. Il loro libro dunque non poteva completarsi unicamente in una mera raccolta di dati anagrafici. I due hanno voluto carpirne l’essenza più intima, le paure, i sogni, le emozioni. Si sono sforzati di interpretarne la coscienza, fino a quel male oscuro che attanagliava l’autore conducendolo al suicidio.

E ci restituiscono non una trasfigurazione idealizzata del personaggio, ma la sua umanità, nell’affresco poliedrico di quella che fu la sua esistenza.

C’è sempre qualcosa di complesso nella vita di uno scrittore: egli deve far convivere la sua umanità (la vita quotidiana, le passioni e gli interessi) con la sua difficile professione. Da una parte, lo scrittore e dall’altra l’uomo: entità apparentemente separate e non necessariamente comunicanti”.

Il testo, ricco di note e impreziosito dalle intriganti illustrazioni dell’epoca, è destinato a diventare un punto di riferimento obbligato per quanti desiderano conoscere le imprese del gran capitano di cabotaggio.

EMILIO SALGARI. Scrittore di avventure

di Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi

Oligo Editore, 2022