Gradevole ed accattivante la messa in scena dello spettacolo “Vita di Galileo”, produzione della Compagnia Ariateatro, andata in scena mercoledì 27 febbraio 2013 al Teatro Don Bosco di Pergine Valsugana, ( Trento) capace di ripercorrere, anche in chiave introspettiva, l’evoluzione del pensiero di Galileo Galilei, dall’invenzione del telescopio fino alle teorie rivoluzionarie sui movimenti degli astri.
Lo spettacolo ci restituisce uno spaccato del tempo e affronta l’eterna diatriba sempre attuale tra fede e ragione, tra ricerca e potere, tra conoscenza e dogma, attraverso le relazioni umane più significative del protagonista: gli amici e i rappresentanti dell’ordine vigente, dall’Inquisizione al Papa, alle cariche del potere pubblico.
Non manca nemmeno uno sguardo critico nei confronti del comune pensare, che, incapace di cogliere la rivoluzionaria straordinarietà filosofica delle teorie scientifiche di Galilei, ne percepisce invece l’utile immediato da impiegare nel commercio e nell’arricchimento materiale personale, in questo testo di grande spessore di Bertold Brecht.
La messa in scena, per l’intelligente regia di Riccardo Bellandi e le belle scelte di scene e di costumi di Federica Rigon e Chiara Benedetti, ha saputo sottolineare la pregnanza e l’attualità di questo affascinante testo classico.
I quadri scenici ricchi di atmosfere ed esteticamente suggestivi, sono stati capaci di restituire il senso profondo dei rapporti significativi tra i protagonisti, sottolineati dalle altrettanto suggestive musiche orginali di Mattia Balboni e dalle belle luci ad effetto di Denis Frisanco.
Vivace e convincente l’interpretazione degli attori Andreapietro Anselmi, Riccardo Bellandi, Chiara Benedetti, Giuliana Comin, Denis Fontanari, Paola Mitri, Andrea Pergolesi e Christian Renzicchi, spesso intensa e sempre curata sia nei movimenti di scena che nell’espressione corporea.
Ma secondo noi la pregevolezza complessiva di questo spettacolo sta soprattutto nell’energia attoriale, d’immagine e d’interpretazione collettiva, con le quali vengono sottolineate la tensione verso la conoscenza, quella molla insita nell’uomo che lo spinge a migliorare in nome di un’idea etica superiore, tematica degna di profonda riflessione oggi, periodo nel quale la miopia personale impedisce spesso di andare oltre il proprio personale tornaconto.
L’invito a guardare oltre nel desiderio di rispondere ai quesiti legati all’uomo e alla sua esistenza fa di questo spettacolo, secondo noi, un ottimo strumento di formazione per giovani e giovanissimi, un’allettante proposta didattica per le scuole, nonostante la sua eccessiva lunghezza ( più di due ore) per questo fine, obiettivo già perseguito dalla Compagnia, crediamo, nella scelta “didattica” di utilizzo di didascalie sintetiche tra una scena e l’altra.
E’ interessante aggiungere che lo spettacolo è sostenuto da interessanti incontri di approfondimento scientifico- teatrale ad ingresso libero:
- mercoledì 13 febbraio 2013 -Aula magna del Museo delle Scienze di Trento “ Galielo e la materia celeste. Il Siderius Nuncius” con Giancarlo Favero direttore dell’Osservatorio Astronomico del Celado, con accompagnamento musicale di Nicola Segatta al violoncello e John Diamanti Fox al clarinetto.
- Mercoledì 20 febbraio 2013– Aula magna Museo delle Sceinze di Trento “Galileo, il suo mondo e altri scienziati suoi contemporanei” con leonardo Colletti, docente di Storia della Fisica all’Università di Trento- Letture di Denis Fontanari.
- Mercoledì 27 febbraio 2013– Teatro delle Gerberie di Pergine Valsugana “Caccia ai maghi e ale streghe del terzo millennio” con Stefano Oss, docente di fisica all’Università di Trento- Letture di Riccardo Bellandi
- Lunedì 4 marzo 2013– Sala degli affreschi Biblioteca Comunale di Trento “Le due fedi di Galileo. Tra scienza e religione” con Giuseppe Zito filosofo delle religioni e ricercatore presso il dipartimento di Lettere e Filosofia all’Università di Trento e Riccardo Bellandi attore e regista teatrale dello spettacolo “Vita di Galileo”.
Lo spettacolo sarà replicato il 6 marzo 2013 alle ore 21 al Teatro San Marco di Trento.
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Emanuela Dal Pozzo