DAL 14 AGOSTO 2019 VIAGGIO A RITROSO SU ERNESTO DE MARTINO E IL FENOMENO DEL TARANTISMO NEL SALENTO

Stefano De MatteisTra il giugno e il luglio del 1959, la mitica spedizione di Ernesto de Martino e della sua équipe tra Nardò, Galatina e Muro Leccese avrebbe consegnato alla storia della conoscenza le tradizioni antiche di un territorio, il Salento, e il mistero profondo del fenomeno del tarantismo.

A sessant’anni da quell’estate, Kurumuny rende omaggio all’opera pioneristica di Ernesto de Martino e dei suoi collaboratori attraverso il progetto demartino60, con la direzione scientifica di Maurizio Agamennone e Luigi Chiriatti.

Il progetto gode del sostegno della Regione Puglia, “Fondo Speciale per la Cultura e Patrimonio culturale (L.R. 40/2016 – Art. 15 c. 3).

La pubblicazione del celeberrimo La terra del rimorso (Il Saggiatore, Milano 1961), segna uno spartiacque tra il prima e il dopo degli studi sul tarantismo.

Ne sono scaturiti, nel tempo, numerose piste di ricerca e riflessione scientifica sulle relazioni tra la musica e il trattamento del disagio e della sofferenza, la musica e gli stati di alterazione di coscienza in contesti rituali e cerimoniali, la musica e l’esperienza religiosa, ma anche un esuberante “discorso pubblico” sui recenti processi di patrimonializzazione di esperienze, saperi e beni immateriali quali la musica e la danza, sulla costruzione di possibili identità locali, che ha pure alimentato istanze sociali e politiche complesse.

Il progetto demartino60 intende mantenere viva la conoscenza degli studi demartiniani e divulgarne il patrimonio attraverso linguaggi trasversali, che sappiano porsi in dialogo con l’oggi.

Le attività cominciano il 14 agosto e comprendono:

una mostra itinerante di immagini, suoni e visioni sul tarantismo a Galatina; Ph. Paolo Longo

una performance teatrale di Paolo Apolito e Stefano De Matteis, che attraverso un’immersione del contesto sociale del tempo racconterà la mitica spedizione dell’estate del ’59;

una serata di proiezioni di documentari e filmati.

Inoltre, è in via di definizione il programma di un convegno internazionale di studi, A sessanta anni dalla “mitica estate” del 1959, sulle tracce di Ernesto de Martino e Diego Carpitella: musica, transe, danza, terapia e religione, che si terrà ad aprile 2020 e si configura come un incontro di studiosi e artisti, a diverso titolo impegnati intorno alle tematiche di ascendenza demartiniana e ai relativi sviluppi.

Le attività in calendario

Mostra

Il luogo del culto, Galatina, San Paolo; tarantismo e dintorni

Dal 14 al 22 agosto

Galatina, la cappella di San Paolo e lo spazio antistante, rappresentano il luogo di svolgimento del rito, la meta dove per decenni tarantate e, più recentemente, anche studiosi del fenomeno e semplici curiosi si sono dati appuntamento per celebrare e osservare il rituale magico-religioso del tarantismo. Questa mostra multimediale restituisce gli scatti di fotografi professionisti e non, che nel corso di un cinquantennio hanno varcato la soglia del luogo del culto. Le fotografie sono di Chiara Samugheo, Paolo Longo, Paolo Albanese e Paola Chiari, Salvatore Congedo, Carmelo Caroppo, Fernando Ladiana, Luigi Chiriatti. Sarà proposta un’istallazione di video-arte di Fernando Bevilacqua: un percorso immersivo attraverso un montaggio serrato di immagini, frammenti video e audio, frutto di ricerche etnografiche condotte sul campo, che porterà lo spettatore direttamente nel paesaggio visivo-sonoro del tarantismo.

La mostra itinerante seguirà le tappe del Festival “La Notte della Taranta”: dal 14 al 16 agosto sarà ospitata nel Chiostro della biblioteca Bernardini di Lecce, dal 17 al 20 agosto nel Convento delle Clarisse di Galatina, il 21 agosto nel Palazzo comunale di Sternatia, il 22 agosto nei Giardini del duca di Martano. L’orario di visita è dalle 18.30 alle 22.30.

Paolo ApolitoRacconto di un libro

La terra del rimostro di Ernesto de Martino

con Paolo Apolito e Stefano De Matteis

17 agosto, Convento delle Clarisse di Galatina, ore 20

In un’atmosfera politica, sociale e culturale lontanissima da quella odierna, Ernesto de Martino decideva di intraprendere una “spedizione” in Salento, per una ricerca sul campo concernente il tarantismo. La spedizione si poneva il duplice compito di elaborare un’immagine plausibile, scientificamente fondata, del tarantismo e al tempo stesso di contribuire a un’analisi rigorosa e politicamente consapevole delle condizioni del Sud dopo la fine della dittatura fascista, la conclusione della Seconda guerra mondiale, e l’avvio di un nuovo assetto democratico e repubblicano. L’immagine che ne è venuta fuori si è imposta all’attenzione degli studiosi nazionali e internazionali, ma poi anche dell’opinione pubblica colta e infine del tessuto sociale salentino. Non è l’unica immagine possibile del tarantismo, com’è ovvio per qualunque fenomeno sociale assunto in una narrazione scientifica, ma senza dubbio è la più forte, autorevole e ampiamente condivisibile ancora oggi, come mostra la lunga permanenza del volume La Terra del Rimorso nell’attenzione di quanti cercano di comprendere la storia del Sud e il fenomeno del tarantismo in particolare. La performance a due voci cerca di restituire innanzitutto quell’atmosfera con gli strumenti dell’antropologia culturale e del teatro oratorio.

Visioni

Filmati e documentari sul tarantismo

21 agosto, Palazzo comunale di Sternatia, ore 20

In una lunga serata di approfondimento, verranno proiettati alcuni tra i filmati e i documentari più celebri e importanti sul fenomeno del tarantismo: Meloterpia del tarantismo di Diego Carpitella (1960), La taranta di Gianfranco Mingozzi (1962), Immagini del tarantismo di Benito Dispoto (1962), Morso d’amore di Annabella Miscuglio e Luigi Chiriatti (1981).

Convegno di studi internazionalePh. Luigi Chiriatti

A sessanta anni dalla “mitica estate” del 1959, sulle tracce di Ernesto de Martino e Diego Carpitella: musica, transe, danza, terapia e religione

3 e 4 aprile 2020, Auditorium Museo Sigismondo Castromediano Lecce; Ex Convento degli Agostiniani, Melpignano

Stefano De Matteis si è occupato di rappresentazioni simboliche, pratiche performative e processi rituali. Ha diretto la collana di antropologia Mnemosyne ed è stato tra i fondatori delle “Opere di Ernesto de Martino” dove ha curato la nuova edizione di Naturalismo e storicismo nell’etnologia. È stato direttore editoriale di L’Ancora del Mediterraneo. Ha curato le edizioni italiana delle opere di Victor Turner per il Mulino. È autore di Ernesto de Martino tra magia e civiltà (in sei puntate per Radio3, 2015). Ha diretto il Laboratorio di antropologia culturale “Annabella Rossi” dell’Università di Salerno. Attualmente insegna a Roma Tre. Il suo ultimo volume è Le false libertà. Verso la postglobalizzazione, (Meltemi, 2017).

Paolo Apolito ha insegnato antropologia culturale all’università di Roma 3 e all’Università di Salerno. È stato presidente del Comitato nazionale per la valorizzazione delle tradizioni culturali italiane, del Ministero per i Beni e le Attività culturali. È stato presidente della Commissione di Abilitazione scientifica nazionale per professore universitario di discipline demoetnoantropologiche. Studia i fenomeni religiosi e rituali, le feste, le visioni mariane, recentemente i ritmi e la musicalità comunicativa. Tra i suoi libri Il cielo in terra. Costruzioni simboliche di un’apparizione mariana, (Il Mulino, 1992) (pubblicato in USA); La religione degli italiani, (Editori Riuniti, 2001); Internet e la Madonna, (Feltrinelli, 2002) (pubblicato in USA e in Spagna); Il gioco del festival. Romanzo del Giffoni Film Festival, (L’Ancora del Mediterraneo, 2004); Con la voce di un altro. Storia di possessione, di parole e di violenza, (L’Ancora del Mediterraneo, 2006). Il suo ultimo libro è Ritmi di festa. Corpo, danza, socialità, (Il Mulino, 2014). Da questo libro ha tratto un monologo teatrale che porta in giro in Italia come “antropologo a domicilio”.

KURUMUNY, è una casa editrice attiva dal 2004 che opera in Grecìa salentina, un’isola linguistica ellenofona situata nel cuore del Salento. KURUMUNY in grico significa “germoglio di ulivo”, omaggio alla pianta simbolo del territorio pugliese e metafora del lavoro portato avanti dalla casa editrice.

Tra i principali campi di interesse figurano il racconto dei territori attraverso le testimonianze orali dei popoli che li abitano, la documentaristica e le scienze sociali. La disponibilità del vasto archivio sonoro e di immagini di Luigi Chiriatti, ricercatore di storia orale fin dagli anni Settanta, fondatore della casa editrice e oggi direttore artistico del festival La Notte della Taranta, ha permesso all’editrice di specializzarci in ambiti quali l’etnomusicologia grazie alle monografie sui grandi cantori del Salento, o di indagare a fondo riti e miti del Sud Italia. Il racconto di un mondo altro, l’attenzione agli ultimi, la microstoria, costituiscono l’imprinting fondamentale alla base del lavoro che la casa editrice svolge quotidianamente.

INFO DEMARTINO60

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