IL SETTEMBRE DELL’ACCADEMIA AL TEATRO DEI FILARMONICI DI VERONA

E, con la fine dell’estate, torna anche quest’anno il Festival internazionale di musica organizzato dall’Accademia Filarmonica di Verona nel mese di settembre, ospitato nella storica sala del Teatro dei Filarmonici.

Giunto alla 27ma edizione, il Settembre dell’Accademia si è aperto il giorno 6 del mese con la Staatskapelle Dresden, una delle più antiche compagini orchestrali europee (il suo primo nucleo risale al 1548, alla corte del principe elettore di Sassonia) e che nel tempo ebbe l’apprezzamento di musicisti quali, tra i molti, Beethoven, Richard Strauss, Weber, Wagner.

Diretta per l’occasione dall’americano Alan Gilbert (figlio d’arte e già violinista di successo, quindi attratto dalla direzione orchestrale), dopo una brillante carriera negli States è attualmente interessato all’Europa, con un feeling particolare nei confronti del cotesto germanico.

Grande estimatore della letteratura del Novecento, a Verona ha proposto, di Prokofiev, il “Concerto per violino e orchestra n. 2 in sol minore Op. 63” e, di Gustav Mahler, la “Sinfonia n. 1 in re maggiore” detta il “Titano”.

Solista in Prokofiev era la georgiana Lisa Batiashvili, erede della grande scuola russa, in particolare della lezione di David Oistrakh, che essa impronta del proprio temperamento. Fraseggio essenziale ma molto espressivo, suono morbido che può divenire grintoso e perentorio, preziosamente cangiante nel colore, la violinista, in perfetta intesa con la direzione di Gilbert, ha potentemente dominato la scena nella prima parte della serata. Successo pieno e un bis fuori programma, pure da Prokofiev.

Non meno apprezzata è stata l’offerta di Mahler. Nella lucida esplorazione anagogica e formale, attenta al dettaglio ma schiva da dispersive digressioni e decorativismi, di Alan Gilbert, la pagina è emersa in tutta la sua asciutta bellezza, nella particolare veste orchestrale che, inglobando nella sua solida compattezza tecnica e sonora (peccato qualche sbavatura nella famiglia degli ottoni, in particolare le trombe) le giuste componenti timbriche e coloristiche, ha caricato l’insieme di possenti valenze soprattutto plastiche e monumentali.

Pubblico entusiasta, e un altro bis fuori programma per un Teatro completamente esaurito.

Visto il 6 settembre

Franca Barbuggiani