LA POTENZA DI “MARYAM” DEL TEATRO DELLE ALBE AL CAMPLOY DI VERONA PER LA RASSEGNA “L’ALTRO TEATRO”

maryam3Una bella sorpresa ieri sera 16 febbraio 2018 al Camploy di Verona, quando, per la Rassegna L’Altro Teatro, Ermanna Montanari ha incantato, ma sarebbe meglio dire stregato il pubblico con la sua luminosa interpretazione, densa e coinvolgente, compatta e ricca di sfumature, pacata e potente. Quattro monologhi, quattro storie che aprono uno squarcio di una Maria, “Maryam”, madre di Gesù nel Corano, alla maggior parte di noi cattolici sconosciuta. Uno spettacolo in 4 movimenti, suggerisce la presentazione dello spettacolo: 3 preghiere di donne palestinesi musulmane a Maria e la risposta di Maria, il tutto affidato alla voce e al corpo dell’attrice Ermanna Montanari che riesce a tenere tutti incatenati ad ogni singola parola, ad ogni singola pausa, portando gli spettatori all’interno dello spettacolo come il teatro richiederebbe per compiersi.

Tre storie accorate di madri musulmane che piangono per la morte dei propri figli chiedendo vendetta e invocando risposte. E una Madonna inedita si esprime condividendo il dolore e confessando identici sentimenti di rancore verso un Dio padre che non ha salvato la vita a suo figlio. ( “Credi che se io avessi potuto non avrei liberato mio figlio dalla croce?”)

Un esempio di coerenza anche la regia dello spettacolo, produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, in collaborazione con Teatro degli Incamminati/deSidera, ideato e diretto da Marco Martinelli ed Ermanna Montanari , che con pochi tratti sapienti ha saputo evocare l’intimità della spiritualità musulmana, per la consulenza e traduzione in arabo di Tahar Lamri, avvalendosi della forza delle musiche di Luigi Ceccarelli e dei video di Alessandro Renda, della presenza in video di Khadija Assoulaimani e la voce e percussioni in audio di Marzouk Mejri.

Un gioco di corrispondenze tra la voce dell’attrice e la musica, di forza e delicatezza.

Il testo è di Luca Doninelli che in proposito scrive :”L’idea di Maryam viene dalla Basilica dell’Annunciazione di Nazareth dove mi recai tra il 2005 e il 2006. Lì assistetti allo spettacolo di una fila quasi ininterrotta dio donne musulmane che entravano nella basilica per rendere omaggio alla Madonna.”

Qualche polemica intorno ai contenuti dello spettacolo che tra tante donne o storie ha scelto quelle di tre palestinesi c’era stata intorno a questa produzione, tanto da indurre Marco Martinelli e Ermanna Montanari ad aprire una conferenza dibattito aperta al pubblico nel corso del Festival teatrale estivo Kilowatt Festival  2017 di Sansepolcro, cui eravamo presenti.

Noi preferiamo in questo caso focalizzare l’attenzione sugli aspetti qualitativi di questa produzione che in apparente semplicità ( in realtà la condensazione in pochi tratti è frutto di una regia sapiente di spessore capace di sinergia tra molteplici professionalità) è riuscita a compiere un lavoro organico, compiuto e avvincente.

Emanuela Dal Pozzo