ARSENICO E VECCHI MERLETTI AL TEATRO DI ARZIGNANO

In scena il 25 novembre 2015, secondo spettacolo della stagione teatrale di prosa 2015/2016 del Teatro Mattarello di Arzignano (VI) “ Arsenico e vecchi merletti” di Joseph kesserling è senza dubbio un classico del teatro che si presta facilmente ad essere rappresentato e bene accolto dal pubblico per il tipico humor inglese in questo caso “noir” che lo contraddistingue: l’accattivante storia delle due distinte ed insospettabili anziane sorelle Abby e Marta Brewster, interpretate da Paola Quattrini e Ivana Monti che avvelenano con l’arsenico gli uomini vecchi e soli che si presentano alla loro pensione con il pensiero di fare loro un piacere. In realtà le due protagoniste sono espressione di un contesto famigliare altrettanto “colorito”, con un nonno che ha fatto della morte un business, un nipote che crede di essere Roosevelt e un altro assassino inseguito dalla polizia.

Lontano dall’essere interpretata come un’accusa contro il cinismo dei nostri tempi ( anche se molteplici domande potrebbero scaturire naturalmente dal testo di kesserling) il giovane regista Giancarlo Marinelli , che ha dimostrato ottime capacità nell’ orchestrazione dei movimenti scenici e brillanti idee nella realizzazione scenografica, ha preferito accentuare i toni surreali di questa commedia brillante in cui la casa/pensione viene rappresentata da una enorme teiera con un salotto a rassicuranti tinte pastello disseminato da oggetti arredo simbolo: gli schienali delle poltroncine sono cucchiai giganti, i cuscini rotondi pasticcini che uniti a giganti fette di limone possono essere agiti quando serve.

E’ innegabile che questa veste inusuale ed “elegante”, condita dalle numerose battute ad effetto cui la commedia si presta, non possono che sortire sul pubblico un’immediata risposta empatica, colorando il tutto di un’atmosfera ammiccante, con conseguenti banalità e scontatezze, che tanto però a teatro sembrano piacere.

A spezzare una lancia a favore di questo simpatico testo, adatto ad un teatro più d’intrattenimento che di contenuto, rimane però la bravura degli attori, tra i quali spiccano per certo le due nonnine e il nipote Johnatan (dati i contenuti, parlare di spessore interpretativo sarebbe eccessivo), che hanno dimostrato una particolare attenzione nella cura della costruzione del proprio personaggio e una “verità” scenica non sempre scontata anche nelle importanti produzioni “di giro”.

Lo spettacolo si inserisce in una tra le tante rassegne teatrali: “Teatro elemento- Mai così vicini” Rassegna teatrale di “Theama Teatro al Teatro Spazio Bixio di Vicenza, ” Schio Grande Teatro” e questa Stagione Teatrale di Arzignano che a sua volta fa parte di Teatri Vi.Vi che riunisce la programmazione dei teatri comunali e delle fondazioni teatrali del Vicentino: il Teatro Remondini di Bassano del Grappa, il Teatro comunale Giuseppe Verdi di Lonigo, il Teatro Civico e Teatro Astra di Schio, il Teatro Comunale di Thiene, il Teatro Comunale di Vicenza.

Se la grande offerta di proposte, anche differenziate tra loro e non sempre costellata da nomi importanti, sembra distinguere questa città da altre, così come la sua capacità di fare “rete” coordinando le Rassegne tra loro con abbonamenti scontabili nel passaggio dall’una all’altra, sembra lecita la domanda circa la qualità delle proposte offerte e la scelta delle stesse in quel grande calderone teatrale che riunisce i più diversi stili, approcci al teatro e, nella migliore delle ipotesi, diverse scuole di pensiero, domanda che richiederebbe uno specifico approfondimento.

Emanuela Dal Pozzo