“ARRIVANO DAL MARE”: XXXIX EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEI BURATTINI E DELLE FIGURE

Si è conclusa domenica la 29° edizione del Festival Internazionale dei Burattini e delle Figure “Arrivano dal mare”, svoltasi dal 17 al 21 settembre 2014 in Emilia Romagna nelle località di Gambettola, Gatteo, Longiano e Montiano.

Un vasto programma nutrito di spettacoli, laboratori, incontri e mostre tra le quali quella permanente esposta nel “Museo dei Burattini e delle Figure” di Gambettola, nei locali della Cooperativa del Popolo; qui sono presenti collezioni, baracche e pupazzi nazionali ed esteri, alcuni di notevole valore artistico.

Gli spettacoli si sono rivelati per lo più di buon livello , anche se non è emerso niente di particolarmente nuovo o sperimentale dal punto di vista scenico, registico e nella costruzione di burattini ed oggetti.

Il Teatro Patalò (Santarcangelo di Romagna), ha presentato “Nella tana del lupo”, testo e regia di César Brie. Un lupo agli antipodi della tradizionale “belva feroce dei boschi”, che subisce un processo antropomorfico per cui da mansueto animale vegetariano diventa “uomo della notte” ed entra in contatto con gli aspetti più invitanti della civilizzazione: ristoranti, donne, alcolici, liti e fughe. La Compagnia si è dimostrata, come sempre, all’altezza delle aspettative: un’interpretazione vivace, partecipata e incalzante per veicolare un messaggio giocato per i piccoli ma forse indirizzato, con simpatica ironia, alla coscienza dei grandi.

La Compagnia fiorentina Pupi di Stac ha puntato sulla tradizione con “Stenterello e l’albero parlante”, I° episodio. In questo spettacolo si ritrovano le consuete tematiche della perfidia e della magia, del buono e del cattivo che si sfidano a suon di bastonate, proprio come previsto nel classico copione della commedia dei burattini. Registro tradizionale quindi, ma ben condotto in scena nella recitazione e nell’abilità dei manovratori che, rimanendo all’interno del teatrino, muovono i personaggi giostrandoli su due piani di profondità .

Dedicato al centenario della Grande Guerra “Sganapino in Trincea, eroe suo malgrado” Compagnia AdM! (Gambettola). I burattini, dalla baracca, animano la narrazione che si svolge all’esterno, accompagnati da musica e canto dal vivo. Se la collaudata esperienza della coppia Giunchi-Diotti è riuscita ad imbastire una trama efficace e suggestiva nella narrazione e nei personaggi, la scelta esecutiva molto personale delle canzoni è risultata meno convincente, e non è riuscita ad ottenere l’effetto coinvolgimento da parte del pubblico, in attesa di forti emozioni musicali purtroppo non pervenute.

La Compagnia Drammatico Vegetale (Ravenna) ha interagito con colori e luci nella performance “1,2,3…”; un lavoro sicuramente scenotecnico minimale, di carattere quasi esclusivamente percettivo. Poche parole, più che altro suoni vocali, per dipingere un “affresco” tridimensionale con cui raccontare piccole cose e tradurre in metafore la consueta realtà. Un modo per meravigliarsi ancora delle semplici espressioni della vita e della natura. L’effetto di questa delicata pièce è stato sicuramente inferiore rispetto all’intento progettuale e alle aspettative dei partecipanti.

I momenti più entusiasmanti del Festival, almeno nelle giornate in cui sono stata presente, sono da attribuirsi a due rappresentazioni una delle quali “Teste calde – Storia del Risorgimento” (II episodio della “Trilogia sulla città di Mestre”) di Gigio Brunello e Gyula Molnar (Mogliano Veneto – Longiano). Lo spettacolo si anima di figure rigide a scultura, mosse a vista sopra un piano. Inesistente, quindi, il movimento corporeo delle statuette, attorno alle quali ruotano, però, numerosi oggetti che vivacizzano l’azione e supportano il divertente racconto. Un linguaggio arricchito di metafore e giochi di parole contribuisce, inoltre, a materializzare la narrazione in immagini suggestive, talvolta comiche che la rendono divertente ed incisiva, nello stile consolidato che è proprio di Brunello.

L’altro evento di grande richiamo ed interesse è stata la nuda narrazione “Ossa” da parte di Alessio di Modica/Area Teatro (Augusta). Con una velocità vocale ad alta tensione ha calamitato gli sguardi, ma soprattutto l’ascolto del pubblico, centrando l’attenzione sull’episodio del sindacalista Placido Rizzotto, rapito e ucciso il 10 marzo del ’48 in Sicilia per il suo impegno a favore del movimento contadino, citando nell’incalzante recitazione anche Epifanio Li Puma, giustiziato pochi giorni prima; entrambe vittime della mafia agraria e di un potere malsano e violento. Si tratta di un “cunto” che parte dalla più famosa fiaba popolare del mondo della pastorizia (l’osso che canta) e giunge all’assassinio che ha stroncato la vita a uno dei primi antimafiosi della nostra storia. Abile maestria narrativa quella di Alessio che ha tradotto la sua produzione teatrale in impegno civile; scempi ambientali, ingiustizie e associazioni criminali sono i contenuti che privilegia nelle sue storie.

A chiudere la manifestazione, come sempre, “Il Carnevale dei Burattini” nel centro storico di Gambettola, domenica dalle 15.00 alle 19.00. Una decina di compagnie hanno presentato alla cittadinanza le loro ultime creazioni teatrali registrando una buona partecipazione.

Daniela Marani