“LA NOTTE DI VALPURGA” CON MAURIZIO GIOCO E I SUOI BURATTINI

Un pubblico attento, numerosissimo ed emotivamente coinvolto quello presente al Teatro Satiro Off, mercoledì 30 aprile 2014, per assistere alla performance serale “La notte di Valpurga”, dell’artista – burattinaio Maurizio Gioco.

La rappresentazione nasce da un testo, liberamente tratto dall’omonima opera dello scrittore russo del ‘900 Vasilevic Erofeev. Quattro i personaggi presenti sul palcoscenico: burattini di legno che si muovono all’interno di uno spazio minimale, attorniati da pochi elementi in scena.

Tra Gurevic, l’etilista, e il medico dell’ospedale psichiatrico si sviluppa un dialogo rigido e incalzante che, con ironia, induce a riflettere, durante tutta la durata dello spettacolo, su tematiche come la devianza, la prepotenza del potere politico, la sopraffazione sui più deboli.

Tra i due burattini si svolge una lotta fisico-verbale che tanto ricorda quella cosmica tra il bene e il male, e nel buio delle atmosfere ricreate si staglia l’unico spiraglio di luce che si concretizza nell’amore clandestino e trasgressivo per Natalia, l’infermiera.

E’ questo il riscatto individuale di chi vive ai margini della società, di chi cerca la via di fuga dai tentativi di annientamento delle diversità.

Attingendo dalla collaudata esperienza, il burattinaio Maurizio Gioco è qui riuscito a mettere in atto un lavoro teatrale preciso ed equilibrato che non lascia spazio all’improvvisazione, di cui egli spesso si avvale, ma si rifà ai canoni di un copione studiato e ben definito nei suoi obiettivi.

Un clima di tensione, infarcito di elementi rivoluzionari e surreali, che le note del sax di Daniele Pasquali sottolinea con interventi musicali a intermittenza.

Ha aperto e chiuso la rappresentazione Malvina Cerneavscaia, danzatrice di origine russa, che ha realizzato coreografie di sua ideazione, monologhi del corpo ispirati al contesto teatrale.

Quaranta minuti intensi e sospesi tra storia passata e attualità dal momento che, nonostante i tempi e i luoghi di riferimento siano altri, ci riportano ad eventi ed evoluzioni tragicamente attuali.

Daniela Marani