ROMA: GIORNATA MONDIALE DELLA MARIONETTA

In occasione della Giornata Mondiale della Marionetta, il 21 marzo 2014 si è svolto a Roma il Convegno “Teatro di figura nell’educazione, nel disagio, nel sociale”, organizzato da UNIMA Italia (Unione Internazionale della Marionetta), presso il Teatro Scuderie Villino Corsini, a Villa Pamphilj.

L’incontro, mediato con sapiente abilità dal presidente onorario Antonietta Sammartano Felici, ha offerto numerosi stimoli e suggestioni per la presenza di esponenti storici e attori-burattinai, alcuni dei quali si sono poi esibiti nelle loro performance domenica 23, alla presenza del Ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini.

In apertura, il pedagogista-burattinaio Mariano Dolci ha esordito con una citazione lontana nel tempo, ma ancora di frizzante attualità: “Il bambino parla 100 lingue, noi ne rubiamo 99”, sottolineando la funzione del burattino come strumento di mediazione al quale va riconosciuto il giusto, alto valore. Non va usato nelle scuole come un oggetto banale e vuoto, ma attribuendogli tutta la sua carica comunicativa e interattiva poiché è uno dei linguaggi preferiti dai bambini. Hanno fatto seguito numerosi altri interventi tra i quali quello di Massimiliano Troiani, attualmente documentarista con particolare attenzione verso il continente africano e l’India; quello di Stefano Giunchi e Sergio Diotti, dell’associazione “Burattini e Salute”, organizzatori dello storico festival di Teatro di Figura “Arrivano dal mare”; e infine quello di Gioco Maurizio, burattinaio-terapista veronese, che ha rinnovato la necessità di creare una sorta di protocollo che racchiuda i risultati raccolti dalla viva esperienza di chi lavora con i burattini nella disabilità,il bisogno di trovare un modo affinché i dati diventino un bene comune acquistando valenza scientifica. Lo stesso Dolci, del resto, aveva precedentemente evidenziato l’esigenza di incontri tra esperti per un fluido scambio di idee ed esperienze.

A seguire è stato dato spazio ad una mamma per illustrare il progetto “Pane e favole”, che porta avanti una sfida molto impegnativa: trasformare la persona con disabilità da soggetto passivo a soggetto attivo, produttore di cultura attraverso un ruolo educativo. Il disabile deve usare la sua “particolarità” come una risorsa, così da superare gli schemi e i pregiudizi che da sempre mettono in evidenza soltanto gli aspetti negativi di queste persone. Il progetto le fa lavorare con il teatro dei burattini, nella scuola dell’infanzia, davanti a bambini così piccoli da non essere ancora del tutto contaminati dai condizionamenti sociali.

Numerose le presenze istituzionali, tutte al femminile: Daniela Cirulli, Assessore alle Pari Opportunità; Tiziana Cabriotti, Assessore Alla Cultura e alla Scuola; Michela Di Biase, Presidente Commissione Cultura ed Erika Battaglia, Presidente Commissione Politiche Sociali. Ognuna, secondo la funzione che riveste, si è impegnata ad appoggiare le attività del teatro di figura nella capitale, soprattutto attraverso l’assegnazione di spazi e, se possibile, di fondi da investire nelle diverse proposte ed iniziative.

Il messaggio unico emerso dall’incontro è quindi sicuramente questo: i burattinai hanno il sapere dell’esperienza e dell’ascolto e il teatro che rappresentano è una specie di 3° polo, un veicolo importante, talvolta l’unico, per entrare in contatto con gli altri, anche chi è portatore di difficoltà; l’importante è esserne consapevoli e creare una rete costruttiva di scambi e confronto.

Daniela Marani