ALLA FONDAZIONE ROMA MUSEO “COBRA- UNA GRANDE AVANGUARDIA EUROPEA 1948-1951”

“Nulla nasce dal nulla” potrebbe essere il sottotitolo o la chiave di lettura di questa mostra affascinante allestita negli spazi espositivi di Palazzo Cipolla a Roma in via del Corso 320 e proposta dalla Fondazione Roma Museo intitolata a Cobra, importante movimento artistico d’avanguardia del secondo dopoguerra, perché ciò che appare come nuovo si scrive nel lungo e a volte tormentato percorso della storia artistica, collocandosi nel continuum di senso, e di significati spesso contrastanti, fino ai giorni nostri.

Cobra, nome nato dall’acronimo delle città di provenienza degli artisti che l’hanno ideato: Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam è un movimento nato nel 1948 e battezzato l’8 novembre di quell’anno a Parigi al caffè dell’Hotel Notre-Dame da un gruppo di artisti concordi nel rifiutare la tendenza stilistica e filosofica del periodo che vedeva l’affermarsi dell’astrattismo geometrico e del modernismo formalista post cubista.

Mentre autori contemporanei o di poco precedenti come Mondrian, Kandinskij, Picasso, Guttuso e Turcato, a partire dal rifiuto della riproposizione di una realtà oggettiva ,avevano intrapreso strade verso evoluzioni formali astratte, spesso stilisticamente stilizzate, in cui predominava la forma avulsa dall’oggetto rappresentato, frutto di rielaborazioni mentali e razionali d’indagine della realtà, gli artisti del Cobra, che si rappresentavano anche con l’immagine del rettile, rivendicavano la potenza del colore e la spontaneità della forma nelle proprie opere, lontani da ogni codificazione formale, in un’ansia di libertà espressiva ed umana, probabilmente in sintonia con quel desiderio di rinnovamento, di ricostruzione, di libertà e di pace che animava gli animi del dopoguerra.

La mostra, in cui si articolano le sale in un unico piano, propone le opere dei personaggi più rappresentativi del movimento oltre ai suoi fondatori: Asger Jorn, Karel Appel, Constant, Corneille, Christian Dotremont dedicando uno spazio alle singole successive esplorazioni artistiche, connotate, aldilà delle contaminazioni di esperienze pittoriche precedenti, dall’imprevedibilità dell’immaginazione e del gesto istintivo, a volte provocatorio, con sintesi originali lontane da (pre)giudizi di regole critiche imposte, qualità che oltre a rendere nota l’avanguardia ne ha sancito anche la sua influenza successiva.

La sensazione complessiva alla visione di questa mostra è di un tuffo nel mondo del colore allo stato puro, la cui consistenza materica fa presupporre un approccio“di getto” , con accostamenti energici ma in cui le sintesi formali non mancano.

Le opere provengono dai principali musei europei e collezioni tra i quali Stedelijk Museum di Amsterdam, CoBrA Museum di Amnstelveen, Centre Pompidou di Parigi, Peggy Guggenheim Collection di Venezia, Statens Museum for Kunst di Copenaghen, GAM- galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino, Kunstmuseum di Ravensburg, Stedelijk Museum di Schiedam, Die Gallery di Francoforte, storica galleria del gruppo e la collezione privata di Pierre Alechinsky, ultimo esponente vivente del movimento insieme a Karl Otto Gotz.

La mostra, inaugurata il 4 dicembre 2015 e curata da Damiano Femfert e Francesco Poli, corredata da pubblicazioni e foto , rimane aperta al pubblico fino al 3 aprile 2016 dal martedì alla domenica dalle 11 alle 20.

Sono anche previsti percorsi e attività didattiche.

Info 346 0865728 ( lun-ven 9-15, sab 9-12)

Vista il 9.1 2016

Emanuela Dal Pozzo