IL MANCATO APPUNTAMENTO AL TEATRO RISTORI DI VERONA

Doveva andare in scena il 18 dicembre alle 20,30 al Teatro Ristori di Verona il balletto “Schiaccianoci a la carte” in prima replica, visto che la prima precedente è saltata per identico motivo, ma chi si è recato all’ingresso ha trovato il Corpo di Ballo della Fondazione Arena in piazza ad accogliere il pubblico con questo comunicato che si pubblica integralmente:

Comunicato per il pubblico- Gentile pubblico, ci scusiamo innanzitutto per la nostra decisione di scioperare questa sera, in quanto questa estrema forma di lotta è stata per noi sofferta, ma dettata da una situazione ormai non più sostenibile. Da anni ormai denunciamo investimenti sempre inferiori in termini di organici, produttività e programmazione nel nostro settore, evidentemente determinati dalla volontà precisa di condurlo a morte. Siamo quindi costretti ad assumere questa forte presa di posizione per rispondere energicamente a chi ha già deciso di azzerare la nostra arte e di chiudere questo Corpo di Ballo. Fino all’ultimo minuto abbiamo sperato che, chi detiene i poteri forti, mandasse un segnale affinchè noi oggi potessimo ricevere i vostri applausi, unica nostra vera gratificazione. Non avremmo mai voluto penalizzare voi, che siete il nostro pubblico e siete coloro che ci sostengono. F.to: I lavoratori del Corpo di Ballo.”

Mi fermo per chiedere maggiori informazioni sulla qualità e gli obiettivi della protesta e chiedo ad un loro rappresentante, Marco Fagioli, un ballerino del Corpo di Ballo della Fondazione, se la ragione è legata al contratto e quindi economica. Mi risponde che non è la causa prima dello sciopero, al contrario il Corpo di Ballo è disponibile a rinegoziare gli accordi e che gli dispiace che si sia sparsa la voce che la protesta sia solo corporativa, perché ciò che è in gioco realmente è la qualità della proposta culturale, che tende a diventare sempre più commerciale e meno culturale, con messe in scena raffazzonate all’ultimo, con un numero di prove insufficiente, questo per risparmiare sui costi dei tecnici e del personale aggiunto necessario ai singoli allestimenti. E’ ovvio che tale scelta mortifica anche la qualità artistica di tutte le persone coinvolte negli spettacoli, compresa l’esibizione del Corpo Di Ballo, non permettendo allo stesso di esprimersi appieno nelle proprie possibilità.

Gli chiedo cosa si aspettano da questo sciopero e se non pensano di scontentare il pubblico di affezionati in questo modo e mi risponde che data la gravità della situazione ed il rifiuto di dialogo da parte del sindaco Tosi si sono visti costretti a questa forma di lotta, sia per sensibilizzare la popolazione rispetto ad un problema culturale che coinvolge tutta la città, sia per sollevare una questione che in questi ultimi anni coinvolge diversi teatri italiani. Aggiunge che la situazione che si prospetta, secondo quanto dichiarato dal Sindaco Tosi,la città di Verona rischia non solo di perdere il proprio Corpo di Ballo ma anche il Teatro se, come sembra, la Fondazione verrà smantellata e sostituita da Arena Extra, più interessata pare ad eventi eterogenei quali concerti pop, partite di tennis ed eventi mondani, costellando la programmazione solo qui e là di sporadiche produzioni di opere liriche, balletti e concerti. E’ ovvio che la conseguenza di questa scelta porterà a soluzioni di cast non stabili, di basso costo e verosimilmente provenienti dall’est europeo, con una qualità tutta da verificare e progetti culturali nati altrove, che sostituiranno quindi tradizione e professionalità italiane.

Mentre parliamo si sentono i toni esasperati di Tosi in parte della registrazione della trasmissione andata in onda l’11 dicembre 2015 su Tele Arena che ha visto come protagonisti il Sindaco Tosi in qualità di presidente della Fondazione Arena, il sovrintendente Francesco Girondini, il direttore dell’Arena Maurizio Cattaneo, il Segretario della Cisl Mario Castellani e Alessia Rotta, parlamentare del Pd. I toni che si ascoltano dalla voce del Sindaco Tosi certamente non fanno onore ad un Primo Cittadino, indipendentemente dai contenuti espressi( o che si sarebbero voluti esprimere).

Emanuela Dal Pozzo