GLI INCONTRI CON GLI ARTISTI DELL’ESTATE TEATRALE VERONESE

 

Dopo il grande successo dello scorso anno tornano in Biblioteca Civica, alle 17.45 di ogni giovedì di spettacolo, gli artisti dell’Estate Teatrale. Lo spazio di approfondimento è organizzato da fuoriTeatro in collaborazione con l’Estate Teatrale Veronese e la Biblioteca Civica. Durante gli incontri di “fuoriTeatro dentro la biblioteca” gli attori e i registi sveleranno dettagli della messinscena, aneddoti del periodo di prove, curiosità riguardo il loro lavoro e il bellissimo mondo del teatro. Condurrà gli incontri Elena Sauro. Quest’anno i protagonisti, già visti in teatro e al cinema, sono: Giuseppe Battiston, Carlo Cecchi, Maurizio Lastrico, Michele Di Mauro e Valerio Binasco con la Popular Shakespeare Kompany. Primo appuntamento, giovedì 3 luglio con la compagnia di Lost in Cyprus sulle tracce di OTELLO guidata da Giuseppe Battiston nel duplice ruolo di protagonista e regista, insieme a Paolo Civati. All’incontro spiegheranno la loro particolare messinscena che combina narrazione e recitazione. Giovedì 17 luglio Carlo Cecchi insieme alla compagnia, racconterà la sua Dodicesima notte. Carlo Cecchi è un attore e regista di primo piano nel panorama teatrale nazionale. Importanti e degne di nota sia le sue interpretazioni shakespeariane, sia quelle di autori contemporanei. È vincitore di cinque premi UBU, l’ultimo dei quali nel 2013 come miglior attore protagonista per La serata a Colono di Elsa Morante, diretto da Mario Martone. Ultimo appuntamento di fuoriTeatro sarà giovedì 24 luglio con Maurizio Lastrico, Michele Di Mauro, la Popular Shakespeare Kompany e il regista Valerio Binasco. La PSK, compagnia nata a Verona nel 2011, porterà in scena al Teatro Romano Il bugiardo di Goldoni, mettendo in luce sia gli aspetti comici del testo sia quelli drammatici. Maurizio Lastrico, comico conosciuto per la sua partecipazione a Zelig, ha studiato allo Stabile di Genova e si unisce per questo progetto alla PSK.

Lo spazio fuoriTeatro è un luogo di approfondimento che inizia già all’ingresso della Biblioteca: per tutta l’estate una libreria ospiterà testi shakespeariani e saggi di teatro, a cui si aggiunge il materiale audio e video del centro audiovisivi.

La libreria è ideata da Reverse, impresa sociale che intercetta parte dello scarto di produzione delle imprese del territorio per dare una nuova prospettiva a dei materiali che sembrano essere destinati allo smaltimento. Parte dalla fine per dare un nuovo inizio, ragionando in una nuova dimensione circolare, di riutilizzo, in modo che lo scarto, inteso come materia prima, torni all’inizio della catena produttiva.

FuoriTeatro è un progetto che nasce dalla voglia di coinvolgere la città nelle attività culturali del territorio. L’obiettivo principale è quello di offrire al pubblico iniziative che riescano ad interessare, incuriosire e formare lo spettatore, anche il più giovane, affinché diventi pubblico attento e critico.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti: pagine Facebook di FuoriTeatro e dell’Estate Teatrale Veronese, oltre a Twitter, YouTube e sul sito www.estateteatraleveronese.it.

L’INTERVISTA A PATRIZIA CAVALLI, TRADUTTRICE DI “LA DODICESIMA NOTTE” E “LOST IN CYPRUS, SULLE TRACCE DI OTELLO”- COMUNICATO STAMPA

Entrambe le opere del Festival Shakespeariano 2014, Lost in Cyprus, sulle tracce di Otello (che debutta in prima nazionale mercoledì 2 luglio con Giuseppe Battiston nel duplice ruolo di protagonista e interprete) e La dodicesima notte hanno la traduzione di Patrizia Cavalli, poetessa di fama, che le ha rese più vicine ai giorni nostri utilizzando espressioni e frasi contemporanee.

«Il testo – spiega Patrizia Cavalli – è esattamente quello che è, non cambiano le circostanze o ciò che avviene realmente nella vicenda teatrale. È naturale ci sia un’attualizzazione della lingua, che è quella italiana della nostra contemporaneità, senza però prescindere dal fatto che la lingua shakespeariana è molto complessa, ricca e non va impoverita ma resa teatrale. Si sta traducendo per il teatro e quindi per qualcosa che deve essere dicibile e di immediata percezione da parte di chi ascolta. Deve avere una dizione agevole, immediata, pur nella sua complessità. Le traduzioni di solito muoiono nel tempo. È difficile che abbiano grande capacità di sopravvivere, soprattutto quelle di teatro, perché possono dare all’orecchio la sensazione di sentire una cosa non tanto antica, ma vecchia».

Lei – chiediamo alla poetessa – ha una certa familiarità con Shakespeare. Che cosa pensa di Otello? C’è chi lo ha definito “la tragedia della parola”. È d’accordo?

«È difficile dare definizioni di testi così complessi. Le opere di Shakespeare sono sempre tragedie delle parole nel senso che tutto è legato a ciò che viene detto. Il teatro di Shakespeare è nella sua lingua. Tutto ha a che fare con la teatralità stessa della lingua. Certamente, in Otello, in misura maggiore visto che le azioni sono suscitate da ciò che qualcuno dice a un altro, ma non c’è soltanto questo. È una forma di inganno assoluto, anche rispetto a se stessi, una forma dell’immaginazione ingannata, di un modo di pensarsi ciò che non si è. D’altronde, tutto Shakespeare è basato su questo, una specie di spostamento dell’essere su qualcos’altro, l’illusione, l’inganno, la menzogna».

In Otello qual è il personaggio che la colpisce di più?

«Iago è il più portentoso. Anche nel tradurlo, mi ricordo che mi dava una certa eccitazione. Otello è un personaggio linguisticamente costruito. Tutto il suo modo di parlare è retorico mentre Iago ha una ricchezza maggiore. In un certo senso sembra lui il protagonista perché tutti e tutto diventano conseguenza di ciò che lui dice. Fa eccezione Desdemona che subisce, mentre Otello subisce un’alterazione di qualcosa che è già in lui. È Iago che scatena la catastrofe, ma una catastrofe innata in Otello nel quale c’è già il seme dell’incertezza, il terrore di non essere ciò che è, di non essere amato. Iago diventa il meccanismo grazie al quale tutto ciò si rivela. Desdemona che sembra la figura più debole, è invece quella che ha maggior coraggio e anche una certa audacia e la capacità di affermare la propria volontà. È una creatura che, anche se poi muore, non subisce, non è passiva. Anche lei pecca di immaginazione eroica, dell’idea di essere una donna libera. La verità è che tutti ingannano un po’».

E veniamo alla Dodicesima notte…

«È un lavoro al quale tengo in modo particolare perché l’ ho fatto adesso per Carlo Cecchi. Ho finito di tradurlo una settimana fa e quindi l’ho ancora fresco in testa».

Otello è una tragedia, La dodicesima notte una commedia: i linguaggi sono inevitabilmente diversi. Quale delle due opere è stata più difficile da tradurre?

«Certo, sono due lingue differenti. Ho trovato maggiore difficoltà a tradurre La dodicesima notte perché il linguaggio è sfuggente, allude sempre a qualche altra cosa che ha continuamente a che fare con un travestimento non solo esteriore ma anche interiore. Tutti sognano di essere ciò che non sono. E poi c’è il lato farsesco. È stato molto più difficile tradurre quelle parti dove ci sono il buffone, Sir Toby e Sir Andrew rispetto alle parti cosiddette serie. Lì si tratta veramente di trovare una lingua che sia naturale, senza trascurare gli infiniti giochi di parole presenti in Shakespeare, che talvolta sono un vero incubo. Bisogna anche considerare che le battute che all’epoca del Bardo facevano ridere, oggi potrebbero far ridere di meno. E poi certe parti Shakespeare le aveva pensate su misura per attori allora famosi».

Lei ha già lavorato per Cecchi…

La mia prima traduzione di Shakespeare, in assoluto, è stata La tempesta. La prima collaborazione con Cecchi è stata invece la traduzione del Sogno di una notte di mezza estate.

Dopo un mese di prove a Roma, ieri (sabato 28) sono intanto cominciate quelle ultime, di messa a punto, al Teatro Romano in vista del debutto di mercoledì. C’è stata una “filata” nel pomeriggio e una in serata una volta terminata la pioggia. Oggi (domenica 29) altre due “filate”, la seconda, in tarda serata, già in costume.
Prezzi dei biglietti: platea numerata € 28,00, platea ridotta over 65 e under 26 € 20,00, gradinata € 18,00, gradinata ridotta € 15,00, speciale gradinata over 65 e under 26 € 10,00. Info ai numeri 045/8066485-8066488