NARRATIVA: JOEL DICKER “ LA VERITA’ SUL CASO HARRY QUEBERT”

Architettura narrativa davvero straordinaria quella progettata da Joel Dicker per stendere il suo ultimo romanzo “La verità sul caso Harry Quebert”. Marc Fumaroli, su “Le Figaro” lo definisce capace di iniettare nelle vene un “ gioco continuo di adrenalina letteraria” che coinvolge il lettore fino all’ultima riga.

Il giovane autore svizzero è al suo secondo romanzo, edito da Bompiani nel 2013; un tomo dalla spaventosa mole di 770 pagine, che in realtà scorrono veloci sotto i polpastrelli di chi si inoltra nell’intrigo.

La trama si svolge ai giorni nostri, ma necessita di continui flashback per raccontare e contemporaneamente indagare sulla scomparsa della piccola Nola, avvenuta nel 1975 ad Aurora, sulle rive dell’Oceano, nel New Hampshire. Una storai che si interseca con altre storie, le condiziona e ne pilota i destini.

I narratori interni si suseguono uno dopo l’altro, chi per far luce, chi per insabbiare le prove che affiorano e le informazioni che galleggiano nella memoria dei vari personaggi.

Lessico semplice, stile scorrevoole e incalzante sono gli strumenti che rendono piacevole questo romanzo, ricco di intrecci e colpi di scena in grado di avvolgere il lettore in un clima di intelligente tensione. Ma la cosa singolare è sicuramente l’aver dato vita ad un “libro nel libro”. Sono infatti due scrittori a contendersi il primato del protagonista, entrambe impegnati, in tempi diversi, nella realizzazione del capolavoro che li renderà famosi. Per questo si avvalgono di 31 consigli, partendo proprio dall’ultimo, dai quali bisognaprescindere se si vuole intraprendere il sentiero della scrittura.

“ Un nuovo libro è una vita che inizia. E’ anche un momento di grande altruismo: offri una parte di te a chiunque voglia scoprirla (….)”- consiglio n.5.

Probabilmente il racconto poteva essere scritto con minor dovizia di particolari ed un ricorso più controllato a false piste ed avventure sorprendenti,ma visto l’esito editoriale perdoniamo all’autore di aver ceduto all’entusiasmo narrativo in cui è vertiginosamente precipitato… e noi lettori ripercorriamo con piacere questo vortice.

Il romanzo ha ricevuto il Grand Prix du roman de l’Accadèmie Francaise 2012 e sempre nello stesso anno il Prix Goncourt des lycèens. Attualmente è in atto la sua traduzione in più di 25 Paesi.

Daniela Marani