AVIATORI A THIENE. RECENSIONE

Sotto tono la messa in scena di “Aviatori” nella serata del 17 marzo 2013 all’Auditorium Fonato di Thiene (VI), nonostante la bravura dei tre attori in scena : Laura Cavinato, Valerio Mazzuccato e Alessio Novarra, evidentemente professionisti del teatro, che hanno cercato, durante tutto lo spettacolo, di farlo levitare, riuscendoci solo a tratti, complice forse un teatro troppo grande per lo più vuoto.

Senz’altro è mancato il calore della presenza del pubblico, nonostante l’attenzione e l’applauso finale delle poche decine dei presenti, ma la mescolanza dei linguaggi , piuttosto approssimativi, l’altalenare del ritmo, e sembrava a tratti la mancanza di sinergia degli interpreti, incapaci di creare quella giusta empatia comunicativa, non hanno certo dato il meglio di questo spettacolo.

Il testo di Luca Rodella che ne firma anche la regia, liberamente tratto dai due drammi didattici di Bertold Brech “L’accordo” e “Il volo oceanico”, si rifa all’impresa del 1927 di Charles Lindbergh, che solo, a bordo del biplano Spirit of St.Louis, ha attraversato in volo l’oceano diventando un eroe. Lo spettacolo diventa un pretesto per affrontare in chiave clownesca diversi temi: dall’inarrestabile avanzare del progresso fino al significato dell’eroismo, che disseminano la piece qui e là di brevi monologhi moralistici, aiutati in questo da intramezzi musicali cantati.

Le intenzioni sono buone, ma a mio personale parere la sensazione finale è quella di un insieme non sempre bene organizzato, con piani diversi accostati,in un continuo entrare ed uscire dalla scena che agisce più come elemento di disturbo che di costruzione scenica.

I tre clown, che della clownerie conservano il trucco e quell’aria sognante “ visionaria”, apprezzabile per alcuni sprazzi di autenticità, che sarebbero potuti essere maggiormente approfonditi anche alla luce di una migliore caratterizzazione dei personaggi , rimangono incastrati in un testo forse troppo “vincolante” e ad una regia “seriosa”e macchinosa in certi momenti e assente nelle idee in altri, con una scena, firmata da Alberto Nonnato-che ne firma anche i costumi- che, seppur suggestiva, rimane troppo fissa.

Siamo certi che lo spettacolo, premiato con la Menzione Speciale della Giuria al Festival Nazionale del Teatro Bianco e Nero- Accademia Nazionale Nico Pepe di Udine, possa crescere e svilupparsi positivamente nel tempo, data la pregnanza dei contenuti e la positività degli interpreti.

Emanuela Dal Pozzo